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L'Immersione Subacquea - L'immersione Con Autorespiratori Ad Aria (Ara)

L'immersione con gli autorespiratori, anche se meno pericolosa di quella in apnea, presuppone la perfetta conoscenza di attrezzature (erogatore, decompressimetro, giubbotto idrostatico, etc.), e rende categorica e obbligatoria l'acquisizione di nozioni di fisiopatologia dell'uomo immerso. Bisognerà quindi frequentare un corso teorico e pratico e acquisire il relativo brevetto così come è praticamente possibile in ogni città italiana; particolarmente severi ma completi sono i corsi delle scuole Federali della FIPS, che consentono tra l'altro l'acquisizione di un brevetto CMAS valido internazionalmente e richiesto fuori d'ltalia quando si vogliono noleggiare attrezzature sub.
Le regole generali per questo tipo di sport sono comunque le seguenti. Eseguire controlli periodici presso medici specialisti in medicina subacquea e iperbarica; effettuare un costante controllo della propria attrezzatura e in particolare, al momento dell'immersione, della pressione delle bombole; programmare l'immersione in curva di sicurezza; indossare sempre il giubbetto idrostatico, il profondimetro e l'orologio; immergersi sempre almeno in due, con un mezzo appoggio in superficie; adottare in immersione le corrette regole di respirazione; risalire in superficie a 10 metri al minuto avendo già programmato le soste di decompressione; non superare mai i 40 metri di profondità; per quanto riguarda l'uso del decompressimetro è bene ricordare che spesso questo apparecchio non risulta ben tarato e quindi non affidabile. È consigliabile l'uso dei decompressimetri elettronici computerizzati dell'ultima generazione.
Quando non si sono seguite determinate regole (l'incidente nell'immersione con ARA è sempre dovuto a uno sbaglio dell'elemento uomo) e ci si trova di fronte a un qualsiasi disturbo (e talora sono anche molto gravi) diventa categorico mettersi in contatto con un Centro Iperbarico per ricomprimere il soggetto infortunato e limitarsi a seguire le istruzioni dateci dai Medici degli stessi centri, nonché ad organizzare il trasporto nel modo più rapido possibile. È infatti assurdo e pericoloso tentare una ricompressione in acqua e cioè riemergere il paziente per una nuova procedura di decompressione.

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